Il calendario: gli astri e l’intuizione del tempo

Il calendario è uno strumento speciale, che assolve una singolare funzione: rendere visibile il tempo. Rappresenta un sistema di suddivisione e misurazione del tempo basato sulla correlazione tra cielo e Terra, oltre che uno dei più antichi e artefatti grafici della storia sin dalle civiltà remote, di cui rivela le profonde conoscenze astronomico-astrologiche. I corpi celesti – il Sole, la Luna, i pianeti e le stelle – da epoche remotissime hanno infatti fornito un riferimento per misurare lo scorrere del tempo nel corso della nostra esistenza. Le antiche civiltà facevano affidamento sull’apparente movimento di questi corpi celesti, in particolare Sole e Luna, per determinare stagioni, mesi e anni.
Abbiamo poche informazioni su come avvenisse la misurazione del tempo durante l’età preistorica, tuttavia alcuni manufatti dimostrano che in ogni cultura, in vario modo, ci si occupava di misurare e registrare il passare del tempo osservando il cielo. Nella preistoria si intagliavano pietre, ossa e bastoncini per registrare i giorni tra le fasi lunari. 
Non ci sono pervenute testimonianze scritte su Stonehenge o altri siti preistorici, tuttavia i loro allineamenti mostrano che potevano servire anche per determinare o celebrare eventi stagionali o celesti, come eclissi lunari, solstizi, equinozi. Verso la fine del V secolo a.C., i Babilonesi crearono il primo sistema convenzionale noto di coordinate celesti, dividendo l’eclittica in 12 segni di uguale ampiezza (30° di longitudine celeste) corrispondenti ciascuno ad un mese di 30 giorni. Misurando nello spazio, tramite i segni zodiacali, il ciclo delle stagioni e dei giorni, il moto degli astri, diviene evidente lo speciale rapporto che lega la Terra al Sole e alla Luna (e ai loro cicli).
Il calendario è un oggetto sia scientifico che culturale, legato alle credenze religiose e alle osservazioni astronomiche e con diverse applicazioni. Niccolò Tommaseo, nel suo Dizionario, sottolinea la distinzione tra “lunario” (per uso civile) e “calendario” (per uso liturgico). Attraverso questo strumento si cerca, infatti, di controllare il tempo e le sue espressioni al fine di organizzare la vita umana: tempo della natura e tempo del lavoro, tempo cosmico e tempo umano, tempo sociale e tempo individuale.
La storia dell’evoluzione del calendario nei secoli è estremamente articolata. Poco prima dell’avvento della stampa, i manoscritti più diffusi e popolari erano i libri delle ore, libri-calendari per uso devozionale, il cui capolavoro è “Les très Riches Heures du Duc de Berry, di cui vi racconterò nel prossimo articolo.

Picture by Amber Avalona via Pixabay